Ciao bella ragazza. Non c’è un altro saluto per Anna Marchesini. E potremmo fermarci qui. Altri, in queste ore, ricorderanno l’esordio in teatro con un Cechov; l’incontro con Solenghi e Lopez. Il successo dei Promessi Sposi in tv.
Altri manderanno clip dei personaggi più amati e faranno un bel montaggio di tutte le battute memorabili, con un colpo di coda sulla malattia affrontata con dignità. Noi no. Le ex ragazze della mia età, quelle che agli inizi dei Novanta tenevano il muso ascoltando musica grunge, almeno una volta nella vita hanno fatto un’entrata in scena, cercando un colpo di teatro – una cena di famiglia, o in mezzo ai banchi del liceo, prima di un’interrogazione – imitandoti.
Che buio! E siccome che sono cecata…
https://t.co/PFoWhnFygh#AnnaMarchesini #SignorinaCarlo #cecata pic.twitter.com/5uM4V04p2B— GiuliaAllione (@GiuliaAllione) June 23, 2016
Trovare una soluzione comica a una situazione drammatica. Così si inizia l’apprendistato della vita.
Tutte ti abbiamo imitata, almeno una volta. Questo i giornali lo scriveranno? Chissà. Ma nessuno dirà mai abbastanza che eri anche bellissima. Gambe invidiabili e una corona di luci scoppiettanti che lampeggiano come un’aureola capricciosa. E che ogni tanto si fulminano. Ciao Anna.
Anch’io l’ho sempre trovata bella, non di una bellezza perfetta e perciò ancor più accattivante.
Aveva soprattutto molto fascino, il fascino dell’intelligenza, della cultura e dell’ironia.
Nella vita reale l’ho sempre immaginata diversa da come appariva quando utilizzava il suo inarrivabile talento comico: la immaginavo tormentata, ma soprattutto severa e intransigente.
Chissà com’era davvero …. ma penso che chi l’ha conosciuta sia stato fortunato.