Le carte del Mercante in fiera rappresentano persone e mestieri, paesaggi, animali, piante. Ci sono la mietitrice, il bersagliere, l’arabo, la giapponesina, il castello, la giraffa, le primule, i funghi. Ogni soggetto una carta. Solo in un caso i soggetti sono due insieme: nella carta numero 23 su cui appaiono pesci e uva. Uno strano abbinamento. Perché mai mettere insieme pesci e uva? Qualcuno, durante le partite a carte, se lo chiede, ma non è dato saperlo. Una domanda analoga me la sono fatta io leggendo l’elenco dei ministri del governo Conte e i loro dicasteri. Uno in particolare: famiglia e disabilità. Perché si è deciso di metterle insieme? Forse perché la famiglia crea disabilità? Non mi sembra che si possa ragionevolmente sostenere una tesi del genere. Perché i disabili hanno genitori, nonni, fratelli e sorelle? Sì, ma con questa logica si potrebbero mettere insieme famiglia e giustizia, oppure famiglia e istruzione, perché anche chi infrange la legge ha parenti e affini, come gli studenti che frequentano le scuole.
Un ministero nuovo?Si propongono al centro del ministero due parole astratte: la famiglia e la disabilità. In realtà…
Pubblicato da Città Nuova su venerdì 1 giugno 2018
Può darsi che nella mente di chi ha ideato questo dicastero ci sia il pensiero che siano le famiglie a doversi accollare in toto il welfare dei propri familiari disabili. Cosa che, nella stragrande maggioranza dei casi, fanno anche adesso, e che si penserebbe in futuro di normare, forse a spese dei servizi pubblici e sociali ora destinati alla disabilità. È un’ipotesi da combattere in qualsiasi modo, sia perché istituzionalizzare il servizio di cura all’interno della famiglia significa in realtà caricare sulle donne compiti che andrebbero equamente suddivisi, sia perché l’intervento delle Istituzioni, quando si parla di persone disabili, è imprescindibile.
Altre inquietudini nascono dalle prime dichiarazioni del nuovo ministro Fontana. Addita la legge sull’aborto come responsabile delle scarse nascite del nostro paese, dimenticando la mancanza di servizi e la discriminazione verso le giovani madri che perdono il lavoro (quando lo hanno!) e si lancia contro le famiglie gay. È stato smentito in gran fretta, perché aborto e famiglie arcobaleno non sono nel programma di governo.
Difendere la libertà delle #donne ha fatto dell’Italia un paese civile che non tornerà indietro. Invece di proporre vecchie battaglie ideologiche #Fontana entri nel nuovo secolo: i paesi che più crescono sono quello dove le donne sono più libere . #indietrononsitorna
— Fabrizia Giuliani (@FabriziaGiulian) June 2, 2018
Vedremo le iniziative di questo dicastero bicefalo, ma va detto chiaro fin da subito che le dichiarazioni del ministro minano i principi della civile convivenza democratica su cui si regge questo paese. Superati certi limiti c’è solo il caos, o, se preferite, il gioco del Mercante in fiera.
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