Se dibattito ha da esserci sulla surrogata, la prima condizione è che parta sui binari giusti. E invece così non è a leggere l’intervento, di oggi su Huffington.it, della senatrice Cirinnà. Si pretende, senza alcuna motivazione, di stabilire che il confronto è tra la posizione “laica” (di coloro che sostengono legittima la regolamentazione della pratica dell’utero in affitto) e la posizione “ideologica” (di coloro che sono contrari).
Si sa che ‘laico’ definisce una modalità di espressione, argomentata e razionale, delle proprie idee e di confronto con quelle altrui. L’uso che invece ne viene fatto, evoca subito nei lettori l’idea che, essendo la laicità cosa buona e giusta e l’ideologia una roba piuttosto perversa: i contrari alla surrogata sono una banda di oscurantisti e oppressori. Ma così ci si può risparmiare di argomentare nel merito, di dire, dal proprio punto di vista, cosa è la surrogata, cosa comporta per la procreazione umana e per il bambino, oggetto di tale pratica.
Libertà e autodeterminazione
È sufficiente che venga affermato che l’unica posizione degna laica, è quella che lascia ogni individuo libero di “autodeterminarsi”; che l’unica forma di convivenza civile è quella fondata sulla assoluta libertà individuale, giungendo fino a vendere e comprare persone, bambini. Che, al contrario, ogni richiamo alla valutazione, al giudizio sostanziale è ‘ideologia’. Ma proprio questa è una precisa ideologia: quella che sostiene che la società non esiste, che esistono solo individui con il loro assoluto, insindacabile diritto e che ogni altra posizione lede diritti e libertà.
Bisognerebbe poi smetterla di richiamare, a proposito della surrogata, l’autodeterminazione nel caso di aborto. Si tratta, infatti, di due situazioni agli antipodi: l’autodeterminazione della donna nel caso dell’interruzione di gravidanza, si fonda sul valore esistenziale del processo procreativo che, poiché coinvolge l’interezza della personalità della donna, può essere interrotto, mentre nella surrogata al processo procreativo viene sottratto qualunque valore esistenziale, poiché viene spezzato e ridotto a meccanica produzione di cose.
Nel dibattito in corso, alcune donne ricorrono al concetto di autodeterminazione, la stessa riconosciuta nel caso…
Pubblicato da Se Non Ora Quando – Libere su Venerdì 6 maggio 2016
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